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Via Giacinto Longoni e Piazza Manzoni

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La via Giacinto Longoni richiama, nel personaggio cui e' dedicata, una delle glorie di Oggiono.

L'abate Longoni fu infatti letterato, storico, archeologo, partecipò attivamente alle cinque giornate di Milano (18-22 marzo 1848) e compose una poesia riboccante di amor patrio pubblicata il 6 aprile (vedi F. Pirola – La mia Oggiono di oggi e di ieri – pag. 100).

Lasciò scritti interessanti su Oggiono e su Marco Pittore (Cenni sui dipinti di Marco d’Oggiono – Lecco, tipografia G. Corti, 1858), sulle glorie di Civate ( Memorie storiche della Chiesa ed Abbazia di san Pietro al Monte e del Monastero di san Calocero in Civate – 1850) e di altri luoghi della Brianza. Scrisse pure un carme in onore di Marco d’Oggiono in occasione della posa della lapide sotto il suo polittico (1873) nella chiesa di santa Eufemia in Oggiono.
E' documentato che parecchi Oggionesi presero parte alle Cinque giornate di Milano e, al comando del capitano Sacchi, presidiarono per un mese il Castello Sforzesco.

Fu durante questo periodo che prese corpo la piazza Manzoni, per ovviare al problema igienico dato dal torrente Daverio detto “ÜL FIÜM” che percorreva longitudinalmente l'abitato nello spazio in cui si teneva anticamente il mercato, come dimostra la sopravvivenza della viuzza chiamata “Mercato Vecchio”. Questa sbocca, al di là della via G. Longoni, nella piazzetta della Fontana, così chiamata per la presenza di un grande lavatoio attivo fino agli anni ‘60, ancora sepolto sotto l'attuale manufatto.
Nel 1820 infatti le autorità decisero di coprire detto corso d'acqua e di trasferire il mercato definitivamente in quella che sarà Piazza Manzoni.
Ricordiamo che l’atto che istituisce il mercato del venerdì e la fiera, redatto in latino, risale al 23 agosto 1614 ed è siglato da Filippo III° di Spagna

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